Ci sono genitori talmente terrorizzati dal fatidico momento della “sottrazione del ciuccio” che lasciano che il proprio bambino continui tranquillamente a farne uso fino ai 5-6 anni. Con gravi danni non solo per la psicologia del bambino ma anche per la formazione della sua bocca, dal palato alle arcate dentarie agli stessi denti. In effetti togliere il ciuccio non è sempre facile, proprio perché al ciuccio e alla sua funzione sono legate diversi elementi affettivi ai quali è necessario prestare attenzione. In primo luogo il ciuccio è il sostituto della mamma: perlomeno è così che il bambino lo percepisce, perché fornisce lo stimolo alla suzione che normalmente dovrebbe fornire il seno materno.
Quindi, l’ipotesi di toglierlo quando non correttamente supportato da un aumento dell’attenzione dei genitori dovrebbe essere esclusa, perché il bambino si sentirebbe del tutto abbandonato. In secondo luogo il ciuccio viene usato per tenere buono il bambino, quindi togliendolo c’è il concreto rischio di scatenare crisi di urla, tragedie vere e proprie e, addirittura, una specie di “attacco di panico” ante litteram: terribile da vedere perché assolutamente NON normale in bambini piccoli. Ma si tratta veramente di una sorta di crisi di astinenza, solo che invece di essere “chimica” è psicologica: viene a mancare qualcosa che è percepito come necessario per stare bene… e il guaio maggiore è che questo viene percepito non solo dal bambino, ma anche e soprattutto dalla famiglia.
Come aiutarlo
Infatti è importante che siano i genitori ad essere pronti per togliere il ciuccio, prima del bambino stesso. Se papà e mamma saranno pronti – anche ad affrontare il fatto che il bambino sta crescendo e che quindi non è più normale né salutare che continui ad usare il ciuccio – allora con ogni probabilità il bambino lo percepirà e lo accetterà molto più serenamente. E’ bene sapere che oltre i 3 anni il succhietto diventerà davvero DANNOSO per il bambino, che con ogni probabilità avrà problemi di formazione corretta della bocca. Forse l’età migliore per toglierlo è intorno all’anno e mezzo, perché andando oltre si potrebbe sviluppare un attaccamento psicologico molto forte e quindi più difficile e problematico da rimuovere.
Quando deciderai di togliere il ciuccio (sempre posto che tu glielo dia, è ovvio: si tratta di una scelta) ricordati che il tuo bambino non ha avuto altra scelta, che cioè il ciuccio l’hai imposto tu a lui per motivi di convenienza e di utilità TUE. Perciò l’azione di togliere il ciuccio deve essere improntata al massimo rispetto per tuo figlio, senza prese in giro o forzature. Deve avvenire nel modo più naturale possibile, come fosse una fase del percorso di crescita (cosa che in effetti è) che perciò avrà bisogno di tempi e modi adeguati per attuarsi correttamente. Cercare di ottenere le cose da un momento all’altro, e magari con modi insofferenti e bruschi, non farà assolutamente bene al tuo bambino… che in fin dei conti avrebbe gradito solo il tuo seno, e la tua presenza. Il ciuccio è solo un misero sostituto di tutto il resto, giusto? Utile, comodo, ma sempre un surrogato.